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Valutazione Rischio Campi Elettromagnetici (CEM)
Un campo elettromagnetico (CEM) è il risultato della combinazione di campi elettrici e magnetici, generati localmente da variazioni nel tempo di cariche elettriche e correnti elettriche. Questo campo si propaga nello spazio sotto forma di onde elettromagnetiche. Nell’ambito di questa definizione, il D. Lgs 81/2008 prende in considerazione campi elettrici statici, campi magnetici statici e campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo con frequenze sino a 300 GHz.
Il Testo Unico individua i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori, suddividendoli in:
- Effetti provocati direttamente nel corpo umano a causa della sua presenza all’interno di un CEM, che comprendono:
- Effetti termici, quali il riscaldamento dei tessuti a causa dell’assorbimento di energia dai campi elettromagnetici nei tessuti medesimi;
- Effetti non termici, quali la stimolazione di muscoli, nervi e organi sensoriali. Tali effetti possono essere di detrimento per la salute mentale e fisica dei lavoratori esposti, generando disturbi temporanei e influenzando le capacità cognitive o altre funzioni cerebro-muscolari, influendo negativamente sulla capacità di un lavoratore di operare in modo sicuro;
- Correnti negli arti;
- Effetti indiretti provocati dalla presenza di un oggetto in un campo elettromagnetico, che potrebbe essere causa di un pericolo per la salute e sicurezza, quali:
- Interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici, compresi stimolatori cardiaci e altri impianti o dispositivi medici portati sul corpo;
- Rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici all’interno di campi magnetici statici;
- Innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori);
- Incendi ed esplosioni dovuti all’accensione di materiali infiammabili a causa di scintille prodotte da campi indotti, correnti di contatto o scariche elettriche;
- Correnti di contatto.
Per questo motivo, il rischio legato all’esposizione a Campi Elettromagnetici viene inserito all’interno del D. Lgs 81/2008 nell’ambito della tutela dei lavoratori dall’esposizione dagli agenti fisici.
Principali attività esposte a rischio Campi Elettromagnetici (CEM)
I campi elettromagnetici vengono sfruttati in numerose tipologie di luoghi di lavoro, in tutti i settori. È inoltre necessario sottolineare che l’esposizione a questo fattore di rischio non è per forza legata all’utilizzo diretto di CEM a scopi lavorativi, ma può essere causata dai campi prodotti durante lo svolgimento di alcuni tipi di lavorazione. In particolare:
- Operatori di apparecchiature medicali (es. risonanza magnetica, magnetoterapia, elettrobisturi)
- Tecnici delle telecomunicazioni (es. manutenzione di antenne e ripetitori)
- Elettricisti e tecnici delle reti elettriche
- Addetti alla manutenzione di radar e sistemi di navigazione
- Personale di linee di produzione con macchinari elettrici ad alta potenza
- Lavoratori in prossimità di impianti di trasmissione radio-TV
- Operatori di saldatura ad arco elettrico
- Lavoratori che utilizzano puntatrici industriali
- Operatori di apparecchiature industriali a microonde
- Lavoratori di laboratori di ricerca che utilizzano dispositivi ad alta frequenza e forni ad induzione
- Lavoratori in ambienti con scanner di sicurezza
- Lavoratori che utilizzano magnetizzatori/smagnetizzatori
- Luoghi di lavoro con utilizzo di magnetosollevatori
- Bagni galvanici
Documento di valutazione dei rischi Campi Elettromagnetici (CEM)
Secondo quanto previsto dalla normativa il Datore di Lavoro è tenuto ad effettuare una valutazione di tutti rischi derivanti da campi elettromagnetici (CEM) sul luogo di lavoro, misurando o calcolando l’entità di esposizione dei lavoratori. La valutazione, effettuata secondo le norme CEI EN 50499 e 106-45:2021. La valutazione presta particolare attenzione ai seguenti elementi:
- la frequenza, il livello, la durata e il tipo di esposizione, inclusa la distribuzione sul corpo del lavoratore e sul volume del luogo di lavoro;
- i valori limite di esposizione e i valori di azione;
- effetti biofisici diretti;
- tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio; eventuali effetti sulla salute e la sicurezza dei lavoratori esposti a rischi particolari, con particolare riferimento a soggetti portatori di dispositivi medici impiantati, attivi o passivi, o dispositivi medici portati sul corpo e le lavoratrici in stato di gravidanza;
- la valutazione di qualsiasi effetto indiretto;
- l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici;
- le eventuali azioni di risanamento volte a minimizzare i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici;
- le informazioni adeguate raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria;
- le informazioni fornite dal fabbricante delle attrezzature e la classificazione delle zone di esposizione;
- eventuali sorgenti multiple di esposizione;
- l’eventuale esposizione simultanea a campi di frequenze diverse.
La valutazione del rischio CEM è parte integrante e fondamentale del Documento di Valutazione dei Rischi, deve essere aggiornata ogni qual volta si verifichino mutamenti che potrebbero renderla obsoleta (entro 60 giorni dal mutamento), quando i risultati della sorveglianza sanitaria rendano necessaria la sua revisione o, comunque, con cadenza quadriennale.
Sanzioni
La mancata o incompleta valutazione del rischio Campi Elettromagnetici CEM, porta ad una sanzione penale che prevede l’arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.559,60€ a 9.112,57€. Se il Datore di Lavoro, una volta effettuata la valutazione, non provvede a mettere in atto le misure di mitigazione previste, viene prevista una sanzione penale che prevede l’arresto da tre a sei mesi o ammenda da 2.847,69€ a 5.695,36€.
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