Secondo l’articolo 17, comma 1, lettera a), deve essere effettuata una valutazione che “deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori […], nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi, […]”.
La differenza può essere intesa:
• Di sesso: “differenze biologiche”
• Di genere: “differenze sociali tra donne e uomini”
Dunque occorre applicare “un metodo che riesca a cogliere le differenze biologiche (sessuali) e socio-ambientali (di genere) nei diversi aspetti della valutazione”.
Sono riportati qui di seguito alcuni esempi di differenze biologiche tra uomo e donna:
• La superficie cutanea del corpo maschile è più estesa di quella del corpo femminile;
• La statura è generalmente inferiore nelle donne;
• Il volume polmonare degli uomini è maggiore di quello delle donne;
• Esistono numerose differenze nell’assorbimento, metabolismo ed eliminazione degli agenti chimici;
• Rapporto tra esposizione a rumore di bassa intensità e danni extra-uditivi localizzati a carico dell’apparato riproduttivo femminile;
• La vulnerabilità verso i rischi cambia in modo significativo con l’età ed in modo differente per i due sessi.
Ed ora le differenze di genere tra uomo e donna:
• Sono le donne che principalmente si occupano della cura della famiglia;
• La maggior parte del lavoro domestico viene svolto dalle donne;
• Le donne guadagnano in genere di meno degli uomini a parità di lavoro;
• Le donne si controllano di più e sono più attive nella prevenzione rispetto agli uomini;
• Le donne investono di più in cultura rispetto agli uomini.
Considerato ciò è necessario un approccio attento alla soggettività dei dipendenti, con la partecipazione attiva dei RLS, dei lavoratori stessi ed il coinvolgimento del medico competente.
Fonte: D. Lgs. 81/08 – DIFFERENZE DI GENERE ED ETÀ NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI Il contesto normativo e culturale. Regione Piemonte, Inail (Direzione Regionale Piemonte), Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.
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