L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha recentemente rilasciato un comunicato stampa con cui rende noti i risultati delle attività di vigilanza svolte nei primi 9 mesi di quest’anno che mostrano gravi irregolarità sulla sicurezza sul lavoro.
La necessità di prendere visione di questi dati nasce dalle modifiche introdotte con il D.L. 146/2021, che hanno portato ad un aumento delle risorse destinate all’attività di controllo effettuata dalle autorità competenti.
Secondo quanto riportato nella reazione rilasciata, sono state effettuate da tutte le autorità competenti 12.522 ispezioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro (per paragone, nell’intero arco del 2021 erano state 13.924), con un focus particolare sui settori produttivi a maggiore rischio infortunistico, tra i quali l’edilizia e il comparto produttivo.
Dato di assoluto rilievo è quello relativo alla percentuale di irregolarità riscontrata, pari ad oltre l’83% delle ispezioni, che conferma la tendenza della maggior parte delle aziende italiane a non adeguarsi agli obblighi previsti dal D. Lgs 81/2008 e dalle altre norme correlate in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Da queste irregolarità riscontrate, sono scaturiti 6.196 provvedimenti di sospensione dell’attività di impresa, così suddivisi:
- 4085 per impiego di personale in nero;
- 2111 per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza.
Per confronto, nel 2021, le sospensioni determinate da mancanze inerenti la sicurezza sul lavoro erano solamente 9, con un aumento vertiginoso rispetto agli anni precedenti, che dimostra come l’incremento dell’attività dell’Ispettorato del Lavoro porta a risultati immediati e positivi per le condizioni di lavoro all’interno delle imprese.
A seguito delle sospensioni l’83% delle imprese ha provveduto alla risoluzione delle contestazioni con la conseguente revoca delle sospensioni stesse, dato sicuramente incoraggiante e che testimonia un forte impatto in materia di recupero della legalità come lavoro regolare e sicuro.
In futuro sarà necessario comparare questi dati relativi alle irregolarità sulla sicurezza all’andamento infortunistico per poter verificare che l’attività di controllo effettuata dalle autorità competenti risulti un efficace mezzo per incentivare le aziende ad adeguarsi alle disposizioni normative, comportando così una riduzione dei casi di infortunio e di malattia professionale.
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