Home » Servizi » Sicurezza sul lavoro »
Valutazione Rischio Vibrazioni
La valutazione dell’esposizione a vibrazioni è un adempimento fondamentale per la tutela della salute e sicurezza lavoratori in ambito produttivo ed edilizio.
Un’esposizione prolungata alle vibrazioni, può provocare nel tempo effetti negativi sulla salute che variano in funzione della vibrazione emessa dall’attrezzatura, della sua manutenzione, della durata di esposizione, dell’ambiente e delle condizioni di salute del soggetto esposto. E’ possibile classificare tali effetti in base al tipo di esposizione a cui il lavoratore è sottoposto:
- L’esposizione a vibrazioni trasmesse al sistema mano braccio causa la patologia, nominata Fenomeno di Raynaud, che porta ad un processo di danneggiamento irreversibile dei vasi sanguigni delle mani e degli arti superiori, e per questo motivo rientra nell’elenco delle malattie professionali riconosciute da INAIL;
- L’esposizione a vibrazioni trasmesse al corpo intero è associata ad un aumento del rischio di insorgenza di disturbi e lesioni a carico del rachide lombare, in particolare alla comparsa di lombalgie e lombosciatalgie, alterazioni degenerative della colonna vertebrale, discopatie e ernie discali lombari e/o lombosacrali.
Infine, l’esposizione a forti vibrazioni può causare difficoltà nel controllo delle attrezzature in utilizzo e causare numerosi infortuni dovuti alla perdita di controllo delle stesse.
Per tutti questi motivi il rischio legato all’esposizione a vibrazioni viene inserito all’interno del D. Lgs 81/2008 nell’ambito della tutela dei lavoratori dall’esposizione dagli agenti fisici, regolata dal Titolo VIII del D. Lgs 81/2008.
Principali Attività Esposte
L’esposizione alle vibrazioni è caratteristica di numerose tipologie di luoghi di lavoro, tipicamente nei settori produttivo ed edilizio. In particolare, per quanto riguarda il sistema mano-braccio, l’esposizione a vibrazioni è generalmente causata dal contatto delle mani con l’impugnatura di utensili manuali o di macchinari che prevedono la conduzione attraverso l’impugnatura di un direzionatore e/o pulsantiera, come ad esempio, a titolo non esaustivo, i seguenti strumenti:
- Frese
- Smerigliatrici
- Levigatrici
- Motoseghe
- Mole
- Pistole pneumatiche
- Trapani ed avvitatori
- Saldatrici
- Martelli pneumatici
- Tagliaerba
- Decespugliatori
- Chiodatrici
Per quanto riguarda invece l’esposizione a vibrazioni per il corpo-intero, questa è solitamente causata dal contatto tra gli arti e la schiena dell’operatore con la postazione di seduta su un mezzo che vibra in seguito alle sollecitazioni del terreno e del motore, in particolare:
- Muletti;
- Automezzi, furgoni e bilici;
- Mezzi di movimento terra.
Documento di valutazione del rischio vibrazioni
L’articolo 202 del D. Lgs 81/2008, in accordo con quanto previsto dall’articolo 17, prevede che il Datore di Lavoro sia tenuto ad effettuare una valutazione dell’esposizione dei lavoratori alle vibrazioni, da personale qualificato nell’ambito del servizio di prevenzione e protezione. Tale valutazione deve prendere in considerazione sia l’esposizione relativa al sistema mano braccio, che l’esposizione del corpo intero. La normativa prevede che la valutazione debba essere effettuata misurando i valori nei seguenti modi:
- Misurazione diretta, mediante l’utilizzo di un vibrometro, secondo le metodiche di misura prescritte da specifici standard ISO-EN;
- Utilizzo dei valori di emissione di vibrazioni dichiarati dal produttore ai sensi della Direttiva Macchine 2006/42/CE;
- Utilizzo dei valori di emissione di vibrazioni riportati nelle banche dati accreditate (ISPESL, Regioni).
Inoltre, secondo quanto stabilito dagli articoli 181 e 190 del D. Lgs 81/2008, la valutazione deve tenere conto almeno dei seguenti fattori:
- Il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, inclusa l’esposizione a vibrazioni intermittenti o a urti ripetuti;
- I valori limite di esposizione e i valori di azione;
- Gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili alle vibrazioni, con particolare riferimento alle donne in gravidanza e i minori;
- Gli eventuali effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti da interazioni fra vibrazioni e rumore;
- Le informazioni fornite dal costruttore riguardanti l’attrezzatura di lavoro;
- L’esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle vibrazioni meccaniche;
- L’eventuale prolungamento del periodo di esposizione a vibrazioni trasmesse al corpo intero al di là delle ore lavorative;
- Le possibili condizioni di lavoro particolari, come le basse temperature, il bagnato, l’elevata umidità o il sovraccarico della schiena e degli arti;
- Le informazioni raccolte dal Medico Competente durante la Sorveglianza Sanitaria.
Quando effettuare la valutazione vibrazioni?
La normativa stabilisce che la Redazione del Documento di Valutazione dei Rischi, compresa la valutazione vibrazioni, deve essere effettuata entro 90 giorni dell’inizio dell’attività. La valutazione del rischio vibrazioni è parte integrante e fondamentale del Documento di Valutazione dei Rischi, deve essere aggiornata ogni qual volta si verifichino mutamenti che potrebbero renderla obsoleta (entro 60 giorni dal mutamento), quando i risultati della sorveglianza sanitaria rendano necessaria la sua revisione o, comunque, con cadenza quadriennale.
Sanzioni
La mancata o incompleta valutazione del rischio vibrazioni, porta ad una sanzione penale che prevede l’arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.559,60€ a 9.112,57€. Se il Datore di Lavoro, una volta effettuata la valutazione, non provvede a mettere in atto le misure di mitigazione previste, viene prevista una sanzione penale che prevede l’arresto da tre a sei mesi o ammenda da 2.847,69€ a 5.695,36€.
Ecloga può supportarti nella Redazione del Documento di Valutazione del Rischio specifico Vibrazioni necessario alla conformità normativa. Compila il form presente a lato oppure richiedi un check up gratuito.