Analizzando i dati relativi alle morti e agli infortuni sul lavoro occorsi nel 2016 si può notare un calo importante del numero di morti sul lavoro ma una preoccupante inversione di tendenza per quanto riguarda gli infortuni: circa la metà degli infortuni e degli infortuni mortali sul lavoro sono causati da infortuni su strada.

Al fine di poter prevenire tali infortuni occorre creare maggior consapevolezza e cultura relativa al rischio stradale e all’applicazione di misure di prevenzione adeguate.

Parlando di infortuni stradali si pensa spesso, al fine di creare maggior consapevolezza e ridurre il rischio, di diffondere, mediante organizzazione di corsi di informazione e formazione, quelle che sono le classiche informazioni relative al codice della strada, limitazioni in materia di alcol e droga, utilizzo di cellulari.

Argomenti sicuramente utili, conosciuti e applicati dai più, ma spesso si sottovalutano due aspetti, di minor rilievo al pensiero, ma che hanno anch’essi un impatto notevole nell’analisi delle cause che hanno portato a infortuni stradali.

I due aspetti rilevanti sui quali è opportuno soffermarsi sono:

  1. gestione del sonno;
  2. alimentazione.

In merito al primo punto, conseguenze di una cattiva gestione del sonno possono essere:

  • sonnolenza;
  • riduzione delle funzioni cognitive;
  • stanchezza;
  • irritabilità o umore depresso;
  • ridotta perfomance al lavoro;

fino ad arrivare ad effetti cronici quali:

  • ridotta aspettativa di vita;
  • malattie cardiovascolari;
  • ipertensione;
  • infiammazioni;
  • obesità;
  • disturbi psichiatrici (ansia e depressione).

In particolare, sul lavoro, risulta essere causa di:

  • aumento del numero di incidenti;
  • riduzione della produttività e dell’efficienza lavorativa;
  • aumento delle assenze per motivi di salute.

In merito al secondo punto invece, conseguenze di una cattiva gestione alimentare come ad esempio un regime alimentare troppo povero o un’alimentazione troppo ricca sul luogo di lavoro può provocare una perdita di produttività di circa 20%.

Un’alimentazione bilanciata, adeguata e completa, infatti, è sufficiente per garantire un buon livello di performance mentale e fisica con conseguente miglioramento della qualità della vita, ma anche del lavoro e del clima organizzativo con riduzione di malattie e infortuni.

Spunti di miglioramento, diffusione delle informazioni di cui sopra e gestione di tali aspetti sono in capo al Servizio di Prevenzione e Protezione che, anche tramite gli esiti della sorveglianza sanitaria eseguita dal medico competente, possono aiutare i lavoratori con problemi di gestione del sonno, in sovrappeso o obesi a prendere in considerazione l’opportunità di modificare abitudini scorrette.

L’intervento del sanitario può facilitare la ricerca delle motivazioni per il cambiamento, sostenere la decisione di cambiare e aiutare ad affrontare le ricadute con conseguente miglioramento del proprio stile di vita ma anche di quello dell’azienda presso la quale le persone prestano attività lavorativa.

 

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